Le perle e la loro nascita sono avvolte da miti. 
Se Cleopatra le usava per sedurre Marcantonio 
sciogliendole nell’aceto ed Elisabetta I  se ne ricopriva per evidenziare il suo regale potere,
la mitologia indiana racconta di furtivi e 
passionali incontri notturni tra un’ostrica e i raggi della Luna come origine delle bianche gemme.
Nella realtà però, il processo di formazione della perla è legato a particolari tipi di ostriche
del genere Pinctada. 
Per reagire alla presenza di un corpo estraneo, 
accidentalmente inseritosi al suo interno, l’ostrica secerne una sostanza cristallina che lo avvolge, producendo così naturalmente la perla.
Attraverso lo stesso processo messo a punto 
all’inizio del Novecento, si formano anche  le perle coltivate. L’unica differenza è che 
il corpo estraneo viene introdotto 
chirurgicamente dall’uomo nell’ostrica. 
Ed è sempre l’uomo a seguire, proteggere e 
facilitare la crescita della perla durante il periodo della formazione in seno all’ostrica.